Milano, 24 marzo 2018 –Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della tubercolosi, la malattia infettiva che causa più morti al mondo: solo nel 2016 ha provocato 10,4 milioni di nuovi casi e 1,7 milioni di decessi. Circa un quarto di queste morti è dovuto a forme di tubercolosi resistenti agli antibiotici: ad oggi, la diffusione a livello globale di queste forme rappresenta una delle sfide principali per medici e ricercatori. È proprio in questo ambito che si concentrano gli sforzi dell’Unità di Patogeni batterici emergenti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, uno dei Centri di collaborazione dell’OMS, guidato dalla dottoressa Daniela Maria Cirillo. L’unità coordina un progetto pilota multicentrico promosso dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) con un duplice obiettivo: sviluppare un sistema di sorveglianza a livello europeo che consenta di analizzare il genoma dei ceppi batterici responsabili della malattia per tracciarne l’identikit e monitorarne la diffusione e mettere a punto un metodo standard per tutte le fasi dell’ analisi genomica, dalla raccolta dei ceppi batterici all’interpretazione bioinformatica dei dati. “Le finalità di questo progetto sono ambiziose: da un lato miriamo a sviluppare trattamenti mirati e più efficaci per ciascun paziente e dall’altro puntiamo a monitorare e controllare il propagarsi dell’infezione nelle varie parti d’Europa” spiega Daniela Maria Cirillo.