12 febbraio 2018 – Questa sera, al tramonto, la fontana sul piazzale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele si illuminerà di viola per celebrare la Giornata mondiale dell’epilessia, istituita dalle organizzazioni internazionali IBE (International Bureau for Epilepsy) e ILAE (International League Against Epilepsy) per informare la popolazione su questa malattia tanto diffusa quanto misconosciuta. “L’epilessia è una malattia neurologica che comporta l’alterazione della funzionalità elettrica dei neuroni, causando una sorta di corto circuito. In media una persona su cento soffre di crisi epilettiche”, spiega il dottor Fabio Minicucci, neurologo responsabile del Centro epilessia e tecniche correlate dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e coordinatore regionale della LICE – Lega italiana contro l’epilessia. “L’espressione più tipica tipica della malattia è la crisi epilettica, un fenomeno improvviso che può provocare perdita di coscienza e convulsioni ma che spesso si manifesta con sintomi neurologici meno evidenti. Generalmente la crisi epilettica è di breve durata e, con adeguati accorgimenti presi da chi assiste alla crisi (girare la persona di lato, allentare i vestiti, controllare la durata della crisi), non mette in pericolo chi ne è colpito” continua l’esperto. La malattia può avere cause genetiche oppure essere legata a lesioni al cervello congenite o dovute a malattie infettive, tumori o traumi. “Una volta stabilita l’origine della patologia si procede con il trattamento, che nella maggior parte dei casi è farmacologico. Gli avanzamenti in campo medico e scientifico ci hanno permesso di mettere a punto farmaci che nel 70% dei casi permettono di tenere sotto controllo la malattia e garantiscono una buona qualità di vita”, conclude Minicucci.