Milano, 16 aprile 2015 – Per la prima volta al mondo, i ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele hanno osservato dal vivo lo sviluppo dell’epatite B, una malattia del fegato causata dal virus HBV che può portare a complicanze quali la cirrosi epatica e il cancro del fegato. Grazie a una tecnica rivoluzionaria di microscopia in vivo (definita microscopia intravitale), sviluppata nei laboratori di Luca G. Guidotti e Matteo Iannacone all’IRCCS Ospedale San Raffaele, i ricercatori hanno osservato in tempo reale come i linfociti riescano a fermarsi nei capillari del fegato e a riconoscere e distruggere le cellule infettate dal virus dell’epatite B (HBV). Questa tecnica permetterà di ottenere sempre più informazioni per disegnare nuove terapie contro l’epatite B e per migliorare la comprensione di altre patologie epatiche. La ricerca è stata pubblicata oggi su Cell, una delle riviste scientifiche più importanti al mondo.
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